Spesso un rapporto di coppia non decolla, non si riesce ad avere un lavoro continuo, si cambia spesso un compagno/a di vita, si fanno dei disastri pazzeschi…. Perché?
Il movimento interrotto verso la propria madre è perché non si vive bene la gravidanza, la separazione da lei e la primissima infanzia. Quando l’amore verso i genitori viene disturbato, ostacolato, non accolto e non parlo a livello razionale, si instaura una memoria cellulare, una memoria inconscia che non permette di lasciarsi andare totalmente. Questo genere di esperienza iniziale, vissuto in gravidanza, nel parto, per esempio un parto cesareo, un parto con il cordone, un parto con forcipe, oppure dopo la nascita il bambino viene messo in incubatrice, o nei primissimi mesi di vita, lascia un’impronta profonda e determinerà il comportamento futuro di una persona. Sarà difficile andare verso il nuovo, lo sconosciuto, che sia un lavoro, un rapporto, una relazione, perché tutto risuona come pericolo. Il dolore e il sentimento di abbandono che il bambino prova in quei momenti è la più grande disperazione che si possa generare. Non raggiungere la madre significa non raggiungere la vita e così inconsciamente si prende una decisione radicale, esempio: “rinuncio a tutto, nessuno mi ama, non valgo niente, mi tengo a distanza”. Certamente più che pensieri sono esperienze di paura in quei momenti e questi e saranno i risultati futuri di quel bambino. Ecco perché non si vuole andare verso il nuovo, perché il corpo ha registrato il trauma e il movimento verso il nuovo fa paura, che sia un partner, che sia un lavoro o altro, tutto viene bloccato da quella paura iniziale.