Menzogna Personale

La menzogna personale è un semplice pensiero, ma non un pensiero qualunque. E’ il pensiero più negativo che pensi di te stesso. E’ un pensiero fortemente collegato alla nascita, spesso ha le sue origini nelle prime ore di vita, è un pensiero pre-verbale. Come tutti i pensieri, la menzogna ha il potere di creare intorno a noi situazioni che confermino la menzogna stessa.
Per esempio, la menzogna personale può essere: sono sbagliato, non valgo, nessuno mi ama e via, e via, e via.
Questo pensiero potrebbe avvenire addirittura nel momento del concepimento, soprattutto se vissuto come incidente di percorso da parte dei genitori. E’ collegabile anche al sesso del futuro bambino, spesso i desideri dei genitori e le loro fantasie possono essere infrante nel momento in cui si viene a sapere il sesso del nascituro e questo il bambino lo percepisce.
Infine anche il parto conferma questa (e altre) menzogne, il fatto che il bambino si presenti in una posizione anomala, che provochi dolore alla madre o semplicemente i commenti che possono esserci nei primi giorni.
Man mano che si cresce la menzogna si impossessa di tutte le cellule del corpo, stringe amicizia con la disapprovazione ed entrambe crescono insieme.
E’ quel pensiero, è quella menzogna iniziale e nascosta nelle cripte più profonde della nostra mente che ci fa male e ci complica la vita. Per esempio da ragazzi ci fa vergognare per una semplice interrogazione o all’inizio di una carriere ci fa dire la cosa sbagliata al colloquio di assunzione o non ci permetterà di dire ti amo alle persone care, non ci aiuta e facilmente ci fa sabotare nelle relazioni di coppia, nella carriera, nella famiglia e nel rapporto con il denaro
La notizia bella è che è che è possibile eliminare la menzogna personale con un buon lavoro su se stessi.
Per prima cosa è necessario scovarla questa menzogna e qui possono essere d’aiuto amici, familiari, partner… e anche un autoesame.
Ascoltate con attenzione come vi definiscono negativamente, poi iniziate a scrivere i pensieri negativi che avete su voi stessi, scegliete quello più forte, quello che si ripete più spesso e che vi fa più male.
Se il pensiero è non piaccio bisogna andare oltre, chiedersi il perché, per esempio sono brutto, sono intrattabile, sono diverso, andando ulteriormente a fondo si arriva a pensieri sempre più chiari del tipo: sono sbagliato.

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